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Il genere fantastico e l'horror, il principale tra i suoi sottogeneri, rappresentano da sempre un filone molto prolifico e spiccatamente commerciale per l'industria cinematografica.

Nel corso degli anni soprattutto le principali major hanno attinto a piene mani da questo genere, sfruttandolo più del dovuto, e creando una sovrabbondanza di produzioni mediocri rispetto alla notevole creatività degli esordi che di fatto hanno ridotto qualitativamente un genere che ha prodotto alcuni capolavori e che potenzialmente potrebbe crearne ancora.

Gli straordinari effetti speciali di cui si serve la cinematografia moderna hanno dato vita a svariati capolavori, ma anche a molti abusi, ad opera non solo del cinema e che eccede in scene forti e improbabili.

Il pubblico più giovane soprattutto si nutre di queste produzioni di basso livello, che nel tempo hanno guadagnato la fama di B-movie e una discreta fetta di mercato.

Il genere purtroppo subisce frequentemente le conseguenze dagli imperativi commerciali e i grandi classici sono spesso oggetto di remake in chiave moderna o spin-off televisivi.

Il film fantastico nasce per vivere sul grande schermo la fantasia di avventure immaginarie, viaggi verso terre esotiche sconosciute, magia e incantesimi, con lo scopo di suscitare nello spettatore un senso di meraviglia e divertimento.

Ancora oggi si attinge moltissimo dal repertorio degli anni 30, mixando realismo e spettacolarità degli effetti speciali all'atmosfera fiabesca di quelle antiche creazioni: Tarzan, Conan e King Kong ne sono fulgidi esempi.

Proprio quest'ultimo quando uscì nel 1933 ottenne un clamoroso successo grazie agli effetti speciali davvero straordinari per l'epoca: il modello dello scimmione fu un capolavoro e l'affetto provato per questa povera bestia evita allo spettatore di provare paura.

Lo stesso si può dire per Frankenstein, protagonista di una lunga serie di film, il cui viso, nonostante risulti assolutamente spaventoso, traspare umanità e tenerezza.

In questa fase il genere fantastico conosce un nuovo sviluppo e grazie alla sceneggiatura tratta dai libri di E.A.Poe si sconfina nel cinema horror.

Sin dagli albori, il cinema horror viene rappresentato come una derivazione del genere fantastico dal quale si è col tempo staccato definitivamente seguendo uno sviluppo autonomo.

Inizialmente  l'effetto-paura era affidato ai truccatori, mentre a seguito dello sviluppo tecnologico furono gli effetti speciali a creare scene terribilmente spaventose.

Dopo una prima fase di perfezionamento, durante gli anni Sessanta, in cui venivano realizzati film con una certa sobrietà, nel decennio successivo alcuni celebri registi come De Palma e Carpenter crearono opere sempre più sfrenate e cupe.

Attualmente sono numerosissimi i registi che si cimentano nella produzione massiccia di questo genere cinematografico tra cui Sam Raimi autore di alcuni grandi classici dell'horror.

E poi ci sono gli zombie, sempre amatissimi da una certa categoria di pubblico molto varia e affezzionata, a cui il maestro Romero ha donato una serie sterminata di piccoli capolavori.

Gli anni 80 sono il vero terreno fertile del genere horror, e la relativa freschezza di queste produzioni trova i favori del pubblico con dei veri e propri cult movies come La Cosa di Carpenter, Halloween e Christine, in cui si sfruttano al massimo le nuove tecniche per terrorrizzare lo spettatore.

Poi troviamo alcuni terreni molto sfruttato dal genere: il vampirismo, la licantropia e la possessione diabolica di cui fa parte uno dei capisaldi della storia dell'horror, L'esorcisra di Friedkin  del 1973.